lunedì, dicembre 17, 2007

Allenamento a Praga - e non solo!





Lo scorso fine settimana, in rappresentanza della Nazionale Italiana, Livio Lancini e Valentina Gelmi hanno preso parte ad un allenamento della Nazionale Ceca a Praga. L’invito era stato esteso a tutta la nostra squadra, ma purtoppo il breve preavviso non ha permesso a tutti gli altri di partecipare...
Il coach della Repubblica Ceca e' Joerg Potrafki, una vecchia conoscenza.
Fumi Sugimura, che molte Donne del Kendo italiano conoscono, si allena in uno dei dojo di Praga, dove praticano alcuni membri della Nazionale, ed essendo il grado piu' alto in Repubblica Ceca ha fatto molto per i praticanti di una nazione tutto sommato giovane. Sono tornata a trovarla in questa occasione ed ho partecipato all'allenamento di sabato e domenica.
Certamente la pratica e' stata intensa, ma i ragazzi e le ragazze della Repubblica ceca (assieme a Valentina) hanno dato tutto il meglio e tutta la loro energia dal primo all'ultimo minuto. Il jigeiko libero e' durato un'ora il sabato e quasi un'ora la domenica e ho avuto modo di praticare praticamente con tutti - anche facendo shiai con le ragazze, in una formula kachinuki (chi vince, continua a combattere ad oltranza, fino a quando non viene battuto...).
L'accoglienza e' stata caldissima - i ragazzi della rosa della Nazionale si sono fatti in quattro, con Fumi, per organizzare gli spostamenti, i pasti, persino il turismo in giro per Praga, fredda e bellissima, per gli ospiti italiani.

Fin qui la cronaca - ma l'esperienza merita forse qualche commento in piu' - e magari non sarebbe male se avviasse qualche riflessione fra le Donne (e gli Uomini) del Kendo italiano...

Prima di tutto, Potrafki. Livio ha invitato piu' volte Joerg a tenere dei seminari in Italia. Al di la' del rapporto di stima e di amicizia, il Kendo di Potrafki e' impeccabile: potente e corretto in tutte le circostanze. Su Joerg molte cose si potrebbero dire (qualcuno ha avuto esperienze non tanto belle con lui...) - dal suo Kendo traspare una ferocia che talvolta spaventa, il suo atteggiamento nel dojo e' sempre costantemente aggressivo, il suo modo di dirigere i ragazzi cechi e' a dir poco autoritario. Si avverte in modo palpabile la sua dedizione assoluta ad una idea di Kendo che non ammette compromessi. Anche il suo maestro, Ando sensei, con il quale non ho mai avuto modo di praticare, non aveva fama di particolare tenerezza.
Cosa dire quindi?
Purtroppo, che ci piaccia o meno lo stile di Potrafki, quello che dice e quello che fa e' comunque impeccabile Kendo. Il modo in cui chiede ai ragazzi della Nazionale ceca di dare il 1000 per 1000 puo' sembrare quasi cattivo, ma i risultati si vedono. Tutti lo adorano per la sua totale dedizione alla causa del Kendo - del Bel Kendo, che non puo' essere altro che forte, veloce, intenso fino all'ippon finale.
Sicuramente a Potrafki non manca il coraggio di dire esattamente cio’ che pensa – anche quando si tratta di dire spiacevoli verita’ a qualcuno che non ha fatto tutto quello che poteva. Le sue regole sono chiare e dichiarate fin dall’inizio – chi vuol stare in Nazionale le deve accettare e basta.

E allora parliamo dei ragazzi della Nazionale Ceca. Tutti giovani, veloci, corretti, dedicati alla pratica. Fin qui, tutto normale, per degli aspiranti Nazionali, no? Quello che lascia piacevolmente stupiti ed ammirati e' la "fame" di conoscenza (per usare le parole di Potrafki - che e' grato a loro, quanto loro sono a lui), il desiderio di imparare, di andare oltre la stanchezza e di migliorare giorno per giorno. E’ talmente palpabile questa voglia di crescere che e’ impossibile non rimanerne colpiti – vogliono sapere di tutto, dalla tecnica, alla tattica, all’organizzazione del Kendo. Non c’e’ da stupirsi se un giorno queste “giovani” Nazionali faranno vedere i sorci verdi alle squadre della “grassa” e impigrita vecchia Europa del Kendo. In Repubblica Ceca sta nascendo una vera squadra, piu’ che la somma di tante individualita’ desiderose di emergere. E’ un bel progetto che sara’ interessante seguire nei prossimi anni...

Insomma, ragazze, non sarebbe ora di uscire da sotto le coperte e portare il bougu in giro per l’Europa del Kendo?